CIP: “Le aziende portoghesi dovrebbero cercare mercati alternativi di fronte all’incertezza negli Stati Uniti”

Le aziende portoghesi devono trovare mercati alternativi di fronte all'attuale incertezza generata dagli Stati Uniti. Questa è la posizione di Armindo Monteiro, presidente della Confederazione Imprenditoriale Portoghese (CIP), dopo che il presidente statunitense ha annunciato l'imposizione di dazi del 30% sull'Europa a partire dal 1° agosto.
L'annuncio di Donald Trump di imporre una tariffa del 30% sulle esportazioni europee "ha sorpreso tutta l'Europa", poiché "i negoziati in corso riguardavano una tariffa reciproca del 10%", ha esordito Armindo Monteiro all'ECO.
"Una tariffa del 30% è piuttosto aggressiva e ha delle implicazioni", osserva il presidente del CIP, sottolineando che "le aziende portoghesi devono concentrarsi su ciò che dipende da noi. E ciò che dipende da noi è la nostra capacità di essere competitivi e trovare mercati alternativi".
"Non possiamo, data l'attuale imprevedibilità del mercato americano, affidarci agli Stati Uniti come mercato unico. Non è possibile", afferma Armindo Monteiro. "Il mercato americano è importante, ma se non cerchiamo alternative, creeremo vulnerabilità di cui la nostra economia non ha bisogno", citando come esempi il Canada o il Medio Oriente.
Il presidente del CIP afferma inoltre che "deve essere un negoziato a livello europeo, ed è importante avere la capacità di resistere alla tentazione di una frammentazione dell'Europa durante i negoziati. Sarebbe la cosa peggiore che possa accadere. Ci deve essere unità".
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l'imposizione di dazi del 30% su tutti i prodotti provenienti dall'Unione Europea e dal Messico, a partire dal 1° agosto. La Commissione Europea ha già risposto, affermando di essere pronta a negoziare, ma non escludendo l'adozione di contromisure. Il governo portoghese ha espresso il suo sostegno alla posizione dell'UE.
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